Mi chiamo Leonardo Ghia e queste sono le emozioni che anche io da bambino provavo quando con mio padre e mio nonno passavo le giornate su in collina, alla colombara dei ghia. Ore passate a scendere e salire dal vecchio “Fiat 450”, rigorosamente sotto la supervisione scrupolosa di “Don Bruno”, ore passate ad ascoltare il suono dei cingoli che arrancavano su per i campi e il trattore che passava lento nella vigna con la “sterpadura; ore che oggi sembrano istanti perché ora quella quotidianità ora è diventata mia. Salire e scendere dai mezzi, aggiustare ciò che si rompe, avere cura di quello che si semina e vedere giorno dopo giorno i progressi di un campo o i primi germogli di una vita che si legano al filiare come a suggellare un’amicizia di lunga data e con molta pazienza aspettare i preziosi frutti che da lì a poco nasceranno. Il sacrificio, la gioia e la paura, il sudore, il sole sul viso al mattino e la leggera brezza della sera quando stanchi si rientra a casa, sono tappe obbligate per chi fa questa vita non un lavoro ma una passione che ti regala ogni giorno emozioni diverse. Il nostro percorso vuole valorizzare la terra con tutto quello che offre, far rivivere le tradizioni e fa risaltare quello che per me e la mia famiglia è il fulcro di tutto questo cammino: il vino.